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sabato 8 giugno 2013

LA VIS COGITATIVA E LA VALUTAZIONE - di RUDOLF ALLERS

Rudolf Allers
Con l'articolo La vis cogitativa e la valutazione - pubblicato originalmente su The News Scholasticism 15 (1941) pag. 195 - 221 - iniziamo un percorso nuovo che si svilupperà in tre tappe. L'antropologia tomista, ossia l'identificazione delle caratteristiche fondamentali dell'uomo sviluppatasi a partire dalla filosofia di san Tommaso d'Aquino (1225 - 1274), descrive l'uomo come un composto di anima e corpo: il sinolo. Il composto è unitario, ma l'anima è unita al corpo in modo diverso prima e dopo la vita terrena, durante la quale l'anima è informata dal corpo o, per dirla con san Tommaso stesso, l'anima è forma del corpo. Dunque è l'anima che "dà vita" alla materia del corpo; appunto la "anima", fornendole delle qualità, ossia delle facoltà o potenze (vis). San Tommaso riprende la tripartizione di aristotele, secondo cui l'anima può essere, vegetativa, sensitiva e intellettiva. Quest'ultima è propria solo dell'uomo (Platone identifica l'essenza dell'uomo con la sua anima, l'uomo è anima - verbo essere), mentre gli animali dispongono (ossia hanno - verbo avere) di un'anima sensitiva; le piante di un'anima vegetativa. Le forme più alte includono quelle inferiori: l'anima intellettiva possiede le facoltà proprie dell'anima sensitiva e vegetativa. L'analisi tomista distingue le facoltà in conoscitive ed appetitive. Le prime permettono la conoscenza di un oggetto. La particolarità di un oggetto, ad esempio il 'gatto del vicino di casa', viene appresa dai sensi, i quali colgono la forma dei peli, il colore, la consistenza, ossia le caratteristiche materiali di quel gatto particolare. La conoscenza del particolare appartiene all'anima sensitiva. Così come appartiene all'anima sensitiva la facoltà dell'Immaginazione, che permette di apprendere che è interamente 'il gatto del vicino' anche se è possibile vederne solo il muso, che spunta da dietro la porta. Il gatto del vicino, poi, lo si era già visto altre volte. Questo è il motivo per cui lo si riconosce con facilità, grazie alla facoltà della Memoria, anch'essa propria dell'anima sensitiva. C'è, però, un aspetto del 'gatto del vicino' che è insito nel discorso stesso che si sta svolgendo.