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mercoledì 3 aprile 2013

IL RELATIVISMO NELLA PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA CONTEMPORANEA - M. F. ECHAVARRIA

Martin F. Echavarria
«Per supposizione, se 99,9% dell’umanità fosse malato di tubercolosi, l’uomo medio sarebbe evidentemente tubercolotico; non di meno il piccolo gruppo degli individui non infettati rappresenterebbe l’anormale. L’infezione tubercolosa obbedisce tuttavia senza alcun dubbio alle leggi della natura; essa non è, dal punto di vista di queste leggi, più «anormale» di quanto non lo sia la salute». Con queste parole Rudolf Allers evidenziava la profonda contraddizione che, già ai suoi tempi, emergeva dalle filosofie dominanti la medicina e più in generale la cultura. Secondo Allers, queste contraddizioni fanno trasparire proprio ciò che i loro promotori cercano di nascondere: l'esistenza di una realtà "data", donata. «Utilizzando qui la nozione di normalità, la medicina riconosce senza accorgersene delle categorie che appartengono ad un altro ordine rispetto a quello della scienza naturale». Si è soliti chiamare "relativismo" l'opzione secondo cui non esiste ontologicamente la verità. Papa Benedetto XVI, nel celebre discorso che ha anticipato la sua elezione a Pontefice, diceva: «Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie» (J. Ratzinger, Missa pro eligendo pontefice, Omelia, lunedì 18 Aprile 2005). Il filosofo Robert Spearmann ha dimostrato, in un interessante ed approfondito saggio (Fini naturali, Ares, 2013), che non si possa sostenere una posizione relativista senza incorrere nell'errore di disconoscere il relativismo stesso. La natura si presenta intrisecamente ordinata, da qualsiasi prospettiva. Recentemente, anche Papa Francesco è tornato alle parole del predecessore sulla "dittatura del relativismo" (Discorso al corpo diplomatico presso la Santa Sede, 21 Marzo 2013). Il professor Martin F. Echavarria, responsabile del dipartimento di Psicologia presso l'Università Abat Oliba di Barcellona, ed importante punto di riferimento per la psicologia aristotelico-tomista, entra nel campo della psicologia e psicoterapia per portare alla luce il relativismo di cui sembra essere impregnata la mentalità clinica e scientifica contemporanea. L'obiettivo è di ripartire dal lascito del Magistero per costruire una psicologia e psicoterapia ancorate alla realtà ed alla verità. Ringrazio personalmente l'autore per aver rivisto la traduzione e dato il benestare alla pubblicazione su questo blog.