L'articolo di questo mese rappresenta, in parte, una novità. Sin'ora ci siamo interessati a quegli autori che, direttamente, hanno tentato di ricucire la scissione esistente tra le psicologie contemporanee e la concezione cristiana dell'uomo. Il punto d'incontro che maggiormente, a nostro avviso, è rappresentativo dell'unità tra psicologia e cristianesimo abbiamo visto essere il contributo di Rudolf Allers, le cui prospettive sono state proposte su queste pagine (e continueranno ad esserlo anche in futuro). Allers rappresenta un punto nodale anche da una prospettiva temporale: il suo recupero della filosofia tomista costituisce il trait d'union tra il passato ed il presente, tra la riflessione bimillenaria della Chiesa e la contemporaneità. La scuola tomista, dunque, che in Allers ha il suo principale esponente d'inizio secolo nel versante della psicologia - e che annovera altri pensatori, come Magda Arnold, purtroppo sparsi qua e là nel mondo e non organizzati in un'unità (vedremo a tal proposito le vicende dell'Associazione di psicologia cattolica americana) - si è sviluppata negli anni recenti specialmente in America Latina, su impulso del prof. Ignacio Andereggen (si veda il suo articolo: San Tommaso, psicologo). Ad essa ci siamo riferiti in più occasioni, specialmente ricorrendo all'opera del professor Martin F. Echavarria, in grado di coniugare in una visione d'insieme gli aspetti teorici con quelli pratici (psicoterapia). La "scuola argentina", come più volte l'abbiamo titolata, non è però l'unica a riprendere i contributi di San Tommaso. Anche il gruppo dell'Insitute for Psychological Science, ad Arlington negli Stati Uniti, è da anni impegnato in una riflessione corale sull'integrazione tra l'antropologia cattolica e la psicoterapia. Tra gli autori più importanti dell'istituto figurano Paul Vitz, psicoanalista noto anche in Italia per il suo scritto critico - fondamentale - contro l'antropologia sottesa all'approccio umanistico (cfr. Psicologia e culto di sé, Dehoniane, Bologna), Cristian Brugger, firma dell'interessante Psicologia ed atropologia cristiana, e Steve Craig Titus, autore di alcuni testi che coniugano la pratica delle virtù con l'esercizio della psicoterapia (tra di essi, Resilience and the virtue of fortitude: Aquinas in Dialogue with the psychosocial sciences).
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"Una psicologia medica cattolica deve essere una vera sintesi delle verità contenute nei sistemi già esistenti e inaccettabili visto il loro spirito di materialismo puro e le verità della filosofia e la teologia cattolica. Questo lavoro di sintesi non può essere compiuto che da persone istruite e nella medicina o psicologia e nella filosofia, e che possiedono una esperienza pratica e personale assai grande: cioè questo lavoro deve essere fatto da medici, specialisti di psichiatria, dunque da scienziati cattolici laici. (Rudolf Allers, 1936, lettera a P. Agostino Gemelli).
venerdì 3 giugno 2016
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