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Carlo Nesti |
Ci siamo già occupati del fenomeno editoriale Il mio psicologo si chiama Gesù di Carlo Nesti. In particolare, abbiamo riportato la bella introduzione che richiama San Tommaso e Rudolf Allers come maestri (dimenticati) della psicologia. Oggi torniamo ad interessarcene, perché Carlo Nesti, giornalista sportivo di lungo corso, ha presentato il suo libro a Torino proprio questa settimana, con una testimonianza davvero interessante. In essa scorgiamo una splendida umiltà, ed una semplicità d'animo tale da permettere all'autore di innamorarsi continuamente di Gesù e di testimoniarlo al mondo, anche al suo mondo, quello giornalistico, potremmo anche dire "borghese", "perbenista" e "politically correct" senza fanatismo, senza bigottismo, senza relativismo. Ci pare di scorgere in questa semplicità il motivo per cui Nesti, che non è uno psicologo, ben apprezzi il contributo di Rudolf Allers: è grazie ad una fedeltà semplice ed appassionata all'esperienza umana, quella per cui ci si rende conto che nulla basta, mentre il cuore desidera tutto, che si può scoprire "l'esperienza di Cristo Presente". E da lì, le verità che Allers e, dietro di lui San Tommaso e tanti altri Dottori e Padri della Chiesa, descrivono più e meglio degli psicologi contemporanei che, a quell'esperienza han deciso di rinunciare. In fondo, ed in questo ci ritroviamo con l'autore, la vita è semplice, così come lo dovrebbe essere la psicologia. Almeno quella che resta legata all'esperienza.